Quando usare la forma di cortesia (dare del Lei) in italiano


Oggi parliamo della forma di cortesia e di come usarla, quindi mi concentrerò più sull’uso linguistico e contestuale piuttosto che sulla forma grammaticale.

 

La forma di cortesia è più generalmente indicata con l’espressione “dare del Lei” in italiano e si forma appunto usando i verbi alla 3a persona singolare quando ci si rivolge a qualcuno e usando il pronome personale Lei. 

Quando si fa parte di una comunità ci sono delle regole sociali che devono essere rispettate, dal punto di vista comportamentale a quello linguistico. Quindi se è normale che ci siano delle regole di comportamento, lo stesso vale per la lingua. 

Quando parliamo dobbiamo essere consapevoli di vari elementi, ad esempio, del luogo in cui ci troviamo, della persona o delle persone con cui parliamo e dell’argomento di cui parliamo. 

Della persona dobbiamo considerare l’età, il ruolo e il grado di confidenza. Questo vuol dire che dobbiamo valutare se la persona è più grande o più giovane di noi, se conosciamo o no la persona e se la conosciamo, quanto siamo in confidenza con questa persona. Infine, dobbiamo valutare anche il ruolo che questa persona ricopre nella nostra vita o semplicemente nella conversazione.

Quindi la persona con cui parliamo più essere uno sconosciuto, può essere il nostro migliore amico, la nostra nonna, il nostro datore di lavoro, un collega, la ragazza con il cane che incontriamo sempre al parco, eccetera.

Dobbiamo perciò fare attenzione a quello che diciamo e come lo diciamo, a come ci rivolgiamo alle persone. Ed è qui che dobbiamo capire se dare del Lei o dare del tu a qualcuno. 

La regola generale è che se non conosciamo una persona, dobbiamo usare la forma di cortesia. Se conosciamo la persona dobbiamo dare del tu. Ma lo spettro è ampio e ci sono delle sfumature, perché ci sono casi in cui conosciamo una persona nel senso che sappiamo chi è, ma non siamo amici, e in quel caso devo dare del Lei. Ad esempio: con i miei vicini di casa, io uso la forma di cortesia, perché non li conosco bene e spesso sono più grandi di me. Si dice “conoscere di vista” qualcuno, cioè quando sapete chi è, ma non avete confidenza con questa persona.

Come abbiamo appena visto, la regola generale è troppo ampia, abbiamo bisogno di esempi concreti, che vi darò adesso, così che possiate capire meglio. È ovvio che non posso coprire tutte le situazioni che potrebbero capitare nella vita reale, ma spero di darvi comunque una visione generale abbastanza soddisfacente.

Vediamo un altro esempio:

Mi trovo al parco con il mio cane. Il mio cane, Angelina, si avvicina ad un’altro cane per giocare. Allora io mi avvicino alla padrona dell’altro cane. Lei è una ragazza giovane, probabilmente della mia età. Non ne ho la certezza, ma comunque posso tirare a indovinare. Quando parlo con la ragazza, le dò del tu, perché abbiamo la stessa età e siamo in un contesto informale, al parco con i nostri cani. 

Ma, se la ragazza non fosse una mia coetanea, ma fosse una donna più grande di me, dovrei usare la forma di cortesia. Non importa se il contesto è informale, il fattore dell’età vince sugli altri elementi. 

Se parliamo con qualcuno più giovane di noi, diamo del tu. Ma se parliamo con qualcuno più grande di noi, per rispetto dobbiamo dare del Lei. 

Vorrei aprire una breve parentesi: È  molto interessante osservare il rapporto studente-insegnante a scuola, perché cambia a seconda del grado di scuola.

All’asilo e alle elementari di solito tutti danno del tu, ancora i bambini non sono in grado di valutare il contesto comunicativo e mi ricordo che quando andavo alle elementari tutti chiamavano le maestre per nome, come “Maestra Marina” o “Maestra Lucia”.

Alle scuole medie le cose cambiano: gli insegnanti si chiamano “professori” e gli studenti devono dare del Lei ai professori, mentre i professori danno del tu agli studenti. Questo sottolinea la distanza e la differenza che si vuole porre tra le due figure. La stessa cosa succede al liceo.

All’università invece studenti e professori si danno del Lei a vicenda e questo mette sullo stesso piano le due figure, significando che c’è rispetto reciproco. Comunque, nessuno studente universitario si sognerebbe mai di dare del tu ad un professore!

Questa era una breve parentesi, che però potrebbe essere interessante da sapere!

Torniamo a noi, e continuiamo con gli esempi: 

Un’altra situazione potrebbe essere quella del posto di lavoro: Sono in ufficio e parlo con i miei colleghi. In teoria sul posto di lavoro si deve sempre usare la forma di cortesia in quanto ambiente professionale, ma se conosciamo i colleghi da molto tempo e ormai siamo amici, possiamo semplicemente dare del tu. 

Poi anche qui dipende da che tipo di lavoro è, le cose cambiano da un ufficio di una grande azienda a quello di una start-up di giovani. 

Un altro esempio:

Con i genitori di un amico, di un’amica, di un fidanzato, di una fidanzata, userei sempre la forma di cortesia soprattutto all’inizio della conoscenza, per mostrare educazione e perché queste persone sono più grandi di noi. Poi con il tempo saranno loro a dire di dare del tu. 

Se volete dare del tu a qualcuno vi basterà chiederlo, porgete una semplice domanda per continuare la conversazione su un’altro livello. Però onestamente non lo chiederei a una persona più grande di me, ma solo a un mio coetaneo in un contesto formale. Di solito sono le persone più grandi a chiedere di usare del tu, perché questo le fa sentire più giovani. 

Ricapitoliamo.

Generalmente usiamo la forma di cortesia quando non abbiamo confidenza con una persona e quando questa persona è più grande di noi. Quindi il fattore dell’età è importante. 

Poi, come avete visto dagli esempi ci sono casi e casi, perciò se avete dei dubbi su una situazione di cui non ho parlato nell’episodio, fatemi pure le vostre domande! 

Spero di avervi tenuto compagnia e di esservi stata utile anche con questo episodio.

Noi ci sentiamo nel prossimo, ciao!

11 Comments

    1. Si usa nelle regioni del sud Italia, però è una caratteristica del parlato che è molto influenzata dalla lingua / dal dialetto regionale. Quindi potresti sentirlo nella conversazione, ma sappi che però non è italiano standard, ma italiano regionale!

  1. Buongiorno.
    Il mio è il caso contrario, ho 70 anni e molti giovani dopo due volte che ci vediamo mi chiamano per nome e mi danno del tu. Ciò mi imbarazza non poco, e se cortesemente gliene parlo (non gradisco) subito l’atmosfera si raggela. Come devo comportarmi? Grazie

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